La Regolamentazione in Italia

  • CODICE DEL CONSUMO (Decreto Legislativo n.206/2005, modificato nel 2016)
  • CODICE DELLA PUBBLICITÀ
  • AUTORITÀ GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO

L’art.20 del Codice del Consumo disciplina che:”Sono vietate tutte le pratiche commerciali che risultino anche solo potenzialmente ingannevoli”. Tale definizione non si limita a sanzionare le informazioni non corrette, ma anche quelle che abbiano capacità di veicolare un consumatore o comunque influenzare la sua volontà. Questo articolo indubbiamente evoca un riferimento abbastanza preciso all’attività di influencer; pertanto in Italia, il Codice del Consumo, attraverso una lettura estensiva ed analogica della norma, difatto stabilisce che se anche gli influenze non rispettano determinate regole di comportamento e di trasparenza, sono passabili di sanzioni.

Purtroppo, cogliere la natura di un post commerciale è in alcuni casi difficile. Tuttavia, qualora tale analisi avesse un esito positivo, con inquadramento della realtà in qualche modo colpevole, possono essere adottate diverse misure sanzionatorie. Si spazia tra gli accertamenti con ancillare sospensione di tutte qualle pratiche ritenute dannose, sino alla sanzione con vere e proprie multe. Il margine di queste “multe” si muove con molta elasticità da un minimo di Euro 5.000,00 (ovvero Euro 50.000 se non vi è idonea informativa sui rischi per la salute), sino alla bellezza di Euro 500.000,00 ( art.27, IX co. Codice del Consumo).

Alla luce della sintetica regolamentazione, data anche la giovante della professione di influenze, è quanto mai più necessario conoscere e sapere come muoversi nel favoloso mondo dei social.

La Regolamentazione Negli USA

Parallelamente, da sempre e verosimilmente in tutti i campi, gli USA sono molto più attenti all’informativa data al pubblico ed al principio di “non voler imbrogliare nessuno”, la cui pratica è bandita e strenuamente combattuta.
Il modello statunitense è fortemente permeato dal principio di buona fede ed il sistema giuridico, basato sulla common law, è molto pragmatico e concreto, così che risulta molto diverso dal nostro, che fondandosi sul principio di civil law e su norme generali ed astratte, risulta a volte più rigido e meno capace di interpretare l’evolversi dei fenomeni economico- finanziari.

Proprio la forte tutela dell’affidamento del terzo e dell’agire secondo buona fede ha portato l’ordinamento americano ad infliggere pene e sanzioni severe nei confronti di chi violi questi principi fondamentali per esempio diffondendo informazioni che possano essere ingannevoli o contenere messaggi non genuini.