Come difendersi dagli attacchi di Cyberbullismo e dal Trickery?

“Gentile Avvocato,

le scrivo perché vorrei aiutare mio figlio Leonardo di 15 anni che fortunatamente ha trovato la forza di aprirsi con me. Mi ha raccontato che dopo essersi confidato via chat su aspetti della propria sessualità con una persona che si è spacciata come amica, è stato ingannato ed ora lo sta minacciando di pubblicare in rete quanto svelato, sempre che non “paghi il suo silenzio”. Questo secondo lei è un reato? Possiamo fare qualcosa?

Grazie, mamma di Leonardo

Gentile Signora,

quanto mi descrive è un vero proprio attacco di cyberbullismo chiamato “trickery”, dove il cyberbullo sollecita con l’inganno una persona spacciandosi per amico e lo spinge a condividere segreti o confidenze anche sessuali.

L’inganno (trickery) è esclusivamente finalizzato ad acquistare la fiducia per portare la vittima in un piano di sicurezza. Nel momento in cui viene raggiunta l’intesa, si tende la trappola e si estrapolano tanti più dati intimi possibili, minacciando successivamente la vittima di pubblicare le chat quindi le confidenze, salvo la stessa non si renda disponibile ad esaudire richieste economiche o a volte sessuali.

La situazione che suo figlio sta vivendo è molto grave e sono configurabili una pluralità di reati che vanno dalle minacce alla tentata estorsione. Il mio consiglio è quindi di denunciare l’accaduto: il cyberbullismo va represso, sempre.

Un caro abbraccio,

Alberta Antonucci

postami di te febbraio 2021