On The Web Side

Il peso delle parole e le conseguenze delle stesse

“Gentile Avvocatessa, da ieri una persona mi sta insultando sulla mia community, screditando il mio lavoro, accusandomi immotivatamente…

Il Peso delle Parole e le conseguenze delle stesse.

Ce lo spiega Alberta Antonucci, Founder di On The Web Side, nella sua rubrica Postami di Te sul settimanale Grazia.

Gentile Avvocatessa, da ieri una persona mi sta insultando sulla mia community, screditando il mio lavoro, accusandomi immotivatamente di aver comprato followers ed offendendo la mia persona. La cosa mi inquieta, posso denunciarla per diffamazione anche se il mio profilo è privato? Grazie Alessandra

Cara Alessandra,

i contenuti offensivi e/o discriminatori dei commenti pubblicati o condivisi sui social sono puniti come reato di diffamazione, aggravata dall’uso dei mezzi di comunicazione, ai sensi dell’art. 595, comma 3, c.p., con la reclusione da sei mesi a tre anni.

Per la punibilità la Cassazione richiede la semplice consapevolezza di pronunciare una frase lesiva dell’altrui reputazione e la volontà che la frase venga a conoscenza di più persone, anche soltanto due. Pertanto l’utilizzo di un linguaggio denigratorio e lesivo, come nel suo caso, del suo profilo professionale, rientra negli estremi della diffamazione dato il carattere pubblico dello strumento in cui quelle espressioni sono state formulate e della diffusione immediata tra i suoi seguaci.

A nulla rileva che il suo profilo sia “chiuso” essendo comunque visualizzato da una moltitudine di utenti e data l’ampia fluidità delle piattaforme social.

Sembrano quindi sussistere gli estremi per sporgere querela presso la Procura della Repubblica.

Alberta Antonucci

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